Come scrivere il menu di matrimonio

Quando una coppia di sposi si trova ad organizzare le proprie nozze, spesso sottovaluta la stesura del menu di matrimonio. Questo argomento non è sicuramente in cima alle priorità degli sposi e molto spesso viene trascurato.

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Quando una coppia di sposi si trova ad organizzare le proprie nozze, spesso sottovaluta la stesura del menu di matrimonio. Questo argomento non è sicuramente in cima alle priorità degli sposi e molto spesso viene trascurato. Peccato!

Ovviamente, credo tu abbia capito che non mi sto riferendo alla scelta “culinaria” del menu, ossia della scelta della lista delle pietanze e bevande che comporranno il pasto. Cosa far servire durante un banchetto, questo si che è sempre in cima alle priorità e ci si mette davvero molta attenzione!
In questo caso io, mi sto riferendo “all’oggetto menù”, sul quale è appunto trascritta la lista delle portate che saranno servite durante il pranzo o la cena di nozze.

Ma attenzione! Scrivere il menu ha le sue regole e non basta pensare solo al cartoncino sul quale stampare. Se non si vuole fare brutta figura, bisognerà fare attenzione a seguire le buone norme consigliate dal galateo e dalla ristorazione.

Il menu, inoltre, è un grande protagonista della tavola, poiché offre una grande occasione alla personalizzazione dell’evento con le sue forme, materiali, colori e decorazioni.

Ma andiamo per gradi e partiamo da un primo quesito che probabilmente ti sarai chiesta, o lo farai a breve: si scrive menù o menu?

Come si scrive “menu” con l’accento o senza accento?

Se i più pignoli e conservatori (come me) preferiscono utilizzare la forma francese menu (senza l’accento), anche la prestigiosa Treccani ha ormai sdoganato l’utilizzo della forma italianizzata menù, con l’accento. Le forme sono quindi entrambe accettate e potrai utilizzare quella che preferisci. ,a per aiutarti a scegliere ti do qualche informazione in più:

Menu, senza l’accento è la forma originaria, derivata appunto dal francese. Menù è un adattamento alla fonetica italiana, che prevede l’accento sulla penultima sillaba delle parole tronche (termina per vocale).

La scelta tra le due forme può essere influenzata da diversi fattori:

  • Stile: in testi formali o accademici è preferibile utilizzare la forma “menu”. In testi informali o quotidiani si può usare indifferentemente “menu” o “menù”.
  • Coerenza: è importante scegliere una forma e usarla coerentemente all’interno dello stesso testo.
  • Gusto personale: in ultima analisi, la scelta tra “menu” e “menù” è una questione di gusto personale.

Alcuni esempi di come le due forme possono essere utilizzate in contesti diversi:

  • Formale: “Il ristorante offre un menu degustazione di cinque portate.”
  • Informale: “Stasera prepariamo un menù semplice a base di pesce.”
  • Quotidiano: “Hai già consultato il menù del giorno?”

Pertanto, se l’impronta che stai adottando per il tuo matrimonio è formale, perchè hai scelto una location storica come un palazzo o un castello, ma anche una villa di lusso, sarebbe meglio utilizzare il termine “menu”. Se invece hai scelto un relais di campagna  in cui non ci sarà una grande formalità, allora il termine “menù” in italiano andrà benissimo.

Risolta questa piccola curiosità, scopriamo insieme tutti i consigli che il Galateo propone per scrivere un menu di matrimonio impeccabile.

Menu di matrimonio: i consigli del Galateo

Forma e sostanza devono essere sempre perfettamente bilanciate e curate, in ogni circostanza e occasione. Sono entrambe fondamentali per il risultato finale.

Fatta questa breve ma essenziale premessa, ti illustro gli elementi di cui dovrai tener conto quando affiderai la realizzazione del menù di matrimonio alla tipografia o al graphic designer.

1.     L’aspetto grafico del menu le informazioni essenziali

Dopo che avrai scelto le pietanze che il catering, o il ristorante, servirà al tuo wedding day, dovrai pensare a dove, e come scriverle.

In questa prima fase dovrai avere cura dell’aspetto grafico ed estetico. Per fare ciò, ti consiglio di seguire lo stesso fil rouge utilizzato nella realizzazione delle partecipazioni e nel resto della wedding stationery, se avrai fatto un giusto progetto di design. Tutto ciò che verrà stampato, infatti, deve essere il più possibile coerente al tema e alla palette dell’evento. La scelta del materiale e la tipologia di stampa saranno fondamentali per dare maggior risalto al risultato finale.

Definito lo stile e la forma del menu di matrimonio, vediamo quali sono gli elementi che dovranno essere menzionati all’interno del wedding menù:

  • Nella parte iniziale vanno indicati i nomi degli sposi e la data. Se preferisci, puoi anche giocare con le vostre iniziali (prima quella di lui), realizzando con esse un logo unico e personalizzato.
  • Successivamente si può scrivere “menù” o “menu”, a seconda della tua preferenza, come spiegato prima.
  • Di seguito andrà elencata la lista delle pietanze. Non necessariamente saranno indicate le categorie: “primi”, “secondi” ecc. Spesso il menù, soprattutto se singolo per ogni commensale, è abbastanza piccolo e non ha molto spazio per questo tipo di classificazioni. Infondo, l’ospite che lo leggerà potrà capire da solo se si tratta di un primo o un secondo, piuttosto che di un contorno. Se però lo spazio c’è, è sicuramente una rifinitura molto elegante.
  • In fine, andranno elencati i vini che saranno serviti. Ti prego di non dimenticarli perché hanno la stessa importanza delle portate precedentemente indicate.

2.     Rispettate l’ordine di entrata delle pietanze

Secondo il Galateo e, secondo le regole della ristorazione, esiste un preciso ordine secondo il quale servire le pietanze.
Per avere un menu di matrimonio corretto, perciò, dovranno essere rispettate le loro indicazioni.

Una delle regole fondamentali è: sul menù che l’ospite troverà a tavola andranno scritte solo le pietanze che gli verranno servite da quel momento in poi. Ciò che è successo prima, durante l’aperitivo di benvenuto, più o meno rinforzato, non verrà citato!

Vediamo dunque cosa, e in che ordine scrivere i piatti.

Il banchetto di matrimonio si apre solitamente con l’antipasto. Questo però, viene spesso proposto, per una serie di motivi tra cui principalmente il favorire la convivialità, con uno scenografico e ricco buffet di benvenuto allestito in un luogo diverso dal pranzo o cena placée. Se però, per motivi di gusto, logistici o metereologici deciderai di far servire un antipasto a tavola, la prima cosa che si scriverà sul menu sarà questo (altrimenti non si scrive!!!).

Successivamente si servirà il primo, il secondo con i contorni e un’eventuale selezione di formaggi.

A questo punto si inserisce il magico taglio della torta, per poi proseguire il ricevimento con altri dolci e frutta.
In conclusione, per chi volesse, verranno serviti caffè e amari.

È molto probabile, però, che il menu preveda più primi e talvolta anche più secondi.

Che succede quindi se abbiamo programmato più portate?
In questo caso, l’ordine di uscita delle portate seguirà una “gerarchia del sapore”. Per esempio, se abbiamo più antipasti, si partirà servendo prima quelli freddi e poi quelli caldi. Nel caso dei primi e dei secondi, invece, meglio cominciare con i piatti dal gusto più delicato, per poi passare a quelli più decisi. Se è previsto sia una pietanza a base di pesce che una di carne, meglio servire prima il pesce. Ma attenzione, se tra i primi avrai previsto un risotto questo andrà sempre servito per primo, rubando la precedenza anche al primo di pesce.
Per i primi poi, c’è un ordine ben preciso anche per la tipologia di pasta: le paste secche si servono prima di quelle fresche e quelle semplici prima di quelle farcite.

Cosa fare, invece, se abbiamo scelto di inserire nel menu sia carne rossa che bianca?
Anche in questo caso si seguirà la gerarchia del gusto partendo dalla carne bianca, per poi passare alla più saporita rossa. In questo modo ogni sapore verrà esaltato e i vostri ospiti potranno godere appieno del menu da voi proposto.

3.     Raccontate, nel modo adeguato, le pietanze presenti nel menu di matrimonio

Arriviamo al cuore della realizzazione del menu di matrimonio: la presentazione delle pietanze che saranno servite durante il ricevimento.

Per prima cosa, oltre al nome del piatto, è buona educazione indicare anche i suoi ingredienti. In questo modo aiuterai i commensali a capire bene cosa contiene la pietanza e a comunicare in tempo eventuali sue allergie, qualora non l’avesse comunicato precedentemente agli sposi (o all’organizzatore del banchetto).

Nonostante nei menu dei ristoranti “à la carte” si consigli spesso di usare termini semplici e chiari per la descrizione dei piatti, un menu di matrimonio, tuttavia, non deve nemmeno essere una banale e schematica lista di prodotti alimentari! Prova a creare

Usare delle descrizioni “romanzate” delle pietanze, in cui, anziché avere una presentazione “fredda”degli ingredienti, questi sono presentati come i protagonisti di un’avvincente storia – raccontando della loro prestigiosa origine, del loro sapiente connubio e dei sapori che regaleranno al palato – creerà nell’ospite una grande curiosità. Ovviamente non bisognerà, assolutamente, deluderne le aspettative!!

Se, per esempio, il vostro menu prevede un buonissimo piatto di linguine allo scoglio, non limitatevi a citare i frutti di mare contenuti, il pomodoro e via dicendo. Raccontate il piatto con poesia, parlate delle uniche vongole veraci del mar Mediterraneo, adagiate su dei pomodorini freschi del Piennolo del Vesuvio D.O.P. Parlate della tradizione culinaria secondo cui la portata è stata preparata e del sapore autentico che gli ospiti andranno a gustare. Con questo piccolo escamotage otterrete un menu di matrimonio raffinato, senza però tralasciare alcuna informazione.

4.     maiuscole e minuscole

Spesso, molto spesso, mi capita di vedere bellissimi menu in cui l’uso delle maiuscole è purtroppo legato al gusto e piacimento di chi lo scrive, o peggio ancora, di chi fa il “copia e incolla”, senza conoscerne le regole.

Leggo spesso piatti del genere: Ravioli rossi farciti alle Melanzane, Pistacchi e Bufala su salsa di Ricotta salata e Pomodori Confit.
Ma, l’obbligo della maiuscola è riservato al sostantivo in capo alla frase, quindi: Linguine allo scoglio, Trancio di salmone al limone verde, Flan di zucchine e scamorza, ma non all’interno del nome della pietanza come Filetto al Tartufo e Carciofi, ma Filetto al tartufo e carciofi.

Naturalmente, come la grammatica italiana ci insegna, è obbligatorio utilizzare la maiuscola per i nomi di persona o di città come ad esempio Meringa all’italiana di Iginio Massari.

5.     L’ordine dei vini nel menu di matrimonio

Concludiamo il nostro approfondimento sulla redazione del menu di matrimonio parlando dei vini.

I Vini vengono scritti nell’ultima parte del menu sotto una voce che li raggruppa e che solitamente corrisponde a: “I Vini” oppure “La Cantina”.
Vanno scritti dando a ciascuno di essi lo stesso spazio e risalto e scrivendo per ognuno le stesse caratteristiche. Andranno dunque indicate diverse informazioni come:

  • tipologia
  • denominazione
  • il nome del vino
  • l’annata
  • il produttore

L’annata è sicuramente una delle voce più interessanti per gli intenditori in quanto ogni annata è diversa e con le sue caratteristiche e peculiarità può produrre vini differenti.

Parlando, invece, dell’ordine da seguire nella scrittura dei vini, questi saranno scritti in “ordine di bevuta” pertanto molto probabilmente si comincerà dai bianchi, per poi passare ai rosati, ai rossi e allo spumante, se ovviamente il menu li prevede.

Non è detto, infatti, che durante un pranzo o una cena di nozze vengano serviti tutti questi vini, questo perché il vino che si berrà sarà abbinato al tipo di piatto scelto nel menu e se questo è a base di pesce è molto probabile che ci sia solo il vino bianco (o più vini bianchi). Ovviamente potremmo approfondire l’argomento della scelta e degli abbinamenti di vino, ma non è questa la mia intenzione in questo momento, visto che vi sto parlando solo di come va scritto un menu.
Di norma, comunque, siccome gli sposi scelgono sempre un misto di portate tra pesce e carne, per accontentare maggiormente i gusti dei loro ospiti, è molto probabile che nella lista dei vini ci siano almeno un bianco ed un rosso.

Come nel caso delle portate, quindi, si segue una scala di intensità dei sapori, per permettere ai commensali di godere ogni sfumatura di gusto.

Ti dò un consiglio: non affidarti completamente alla tipografia per la realizzazione del menù. Sono bravissimi nelle tecniche di stampa, sapranno sicuramente consigliarti la giusta grammatura della carta ed altri fattori tecnici ma, ti assicuro, che vedo spesso, molto spesso, errori di forma. Ovviamente l’errore è giustificato perché non è il loro lavoro, che molto spesso è commesso anche dagli addetti che dovrebbero esserne più esperti.

Spero che il mio approfondimento ti sia tornato utile!

Grazie per avermi letto fin qui.